Coloro che dicono e scrivono che le stufe a pellet sono simili a quelle a legna, lo fanno con tanta superficialità. Il pellet è molto diverso dalla legna anche se da essa deriva. E’ compresso ed essiccato e ne deriva una concentrazione di potere calorico che nella legna convenzionale viene in parte assorbito per far evaporare l’acqua contenuta. Poi, le stufe a pellet, sono un prodotto modernissimo che utilizza tutte le tecnologie odierne sia nel campo dell’elettronica ed elettrotecnica sia in quelle dei prodotti per l’isolamento e la conduzione termica.
Diamo un’occhiata veloce alle stufe a pellet che non sono molto diverse nella struttura e nel funzionamento dalle caldaie e dai caminetti che utilizzano questa biomassa.
Le stufe a pellet utilizzano il calore prodotto dalla combustione del legno pellettizzato per riscaldare l’ambiente circostante. Quindi, è ovvio che la stufa deve essere alimentata a pellet e a ossigeno. Il pellet, ovvero il combustibile, viene inserito in un serbatoio la cui grandezza varia a seconda della potenza della stufa e che in genere permette, almeno, il caricamento di un intero sacchetto di 15 Kg. Il serbatoio deve permettere un facile caricamento del pellet. L’ossigeno, il comburente, è quello contenuto nell’aria che viene prelevata dall’esterno con una apposita canalizzazione.Con un sistema a coclea si movimenta il pellet spostandolo dal serbatoio alla camera di combustione. Una”candeletta” surriscaldata elettricamente provoca l’accensione del pellet che a questo punto si mantiene in combustione fino a che arriva altro combustibile trasportato dalla coclea. I fumi caldi e la fiamma, attraverso uno scambiatore termico, riscaldano l’aria o l’acqua (in caso di stufa a pellet idro) per permetteranno il riscaldamento del locale in cui si trova la stufa, nel funzionamento ad aria, e in quelli dove si trovano i radiatori nel caso di funzionamento idrotermico.
I fumi prodotti vengono espulsi all’esterno tramite una condotta forzata che utilizza, in genere, un tubo di acciaio di 8 cm. La cenere prodotta, la cui quantità e inversamente proporzionale alla qualità del pellet, viene raccolta per gravità in un apposito cassetto posto sotto la camera di combustione.
Tutte queste operazioni sono gestite da una scheda digitale a microprocessore che comanda il motore della coclea e delle ventole e riceve segnali da diversi sensori che permettono un controllo accurato della macchina che funzionerà in modo sicuro ed ecologico.